sabato 26 febbraio 2011

Sul bel danubio blu

Da piccolo ricordo di aver ascoltato mille e più volte il 33 giri di mia zia "Sul bel Danubio blu" . Chi non la ricorda? 
La musica di questo valzer suscita in me ancora oggi una bella emozione.
Ora ho scoperto che le emozioni suscitate dal Danubio possono continuare non solo in musica ma anche in pasticceria e così voglio condividere con tutti il mio Danubio.

Ecco le dosi
250 g di farina 00,
300 g di farina manitoba,
250 g di latte,
50 g olio di semi di girasole,
40 g di zucchero,
10 g di sale fino,
2 uova,
1 cubetto di lievito birra.


Come fare.
Versare in una ciotola le farine, l'olio, lo zucchero, il sale, un uovo e il cubetto di lievito sciolto nel latte tiepido. Impastare molto bene. 

Lasciare lievitare per un'ora.
Formare delle palline, farcirle con la marmellata del gusto che preferite... la mia marmellata preferita è alla nutella :D.


Alla fine di questo procedimento, disporre in una teglia imburrata ed infarinata le palline una attaccata all'altra e lasciarle lievitare per un'altra ora. 










Prima di mettere la teglia in forno per 30 minuti a 180 gradi, spennellare un tuorlo d'uovo sulle palline.






A fine cottura spolverate un po' di zucchero velato.

 A me il Danubio con la nutella suscita delle sensazioni... acquolinose.


venerdì 25 febbraio 2011

A propo... stata di bici!

Grazie al virus portato a casa da Antoniuccio, direttamente dal nido, sono andato dalla dottoressa e dopo un'ora di chiacchierata - a dire il vero rilassante - siamo giunti ad una conclusione: devo evitare la bici come mezzo di locomozione. Chiaramente non per il virus, ma per problemi prettamente maschili. 
Vado a lavoro in bici per due motivi:  uno è legato alla facilità di parcheggio che il mezzo mi permette e l'altro, a mio avviso fondamentale, è per fare un minimo di movimento.  
Ok, se dovessi smettere con la bici, potrei passare alla macchina, con somma gioia delle case petrolifere e fanculo all'ecologia, e, per evitare danni irrecuperabili al mio fisico, potrei iniziare a correre... magari dopo aver accompagnato Antonio al nido!
Si, ma nel frattempo, con questo freddo, come faccio? 
Qui se smetto di prendere la bici per un po' divento  (o ritorno) obeso. Devo inventarmi qualcosa perché ogni boccone va ad attaccarsi al mio corpo nonostante non sia così ospitale!!! Ma perché non sono come quegli "individui" che mangiano assai e restano sempre ultra secchi? Va beh, fanculo a loro!
Se stare in linea significa ingerire lo stesso numero di calorie che si consumano, allora io o digiuno o inizio a muovermi in altri modi. Ora, venendo al mio caso, è evidente che se invece voglio dimagrire devo ingerire meno calorie rispetto a quelle che consumo. 
Chi l'avrebbe mai detto che stare in forma è una questione matematica! 
Io voglio perdere dieci chili, facciamo anche sette, in verità vanno bene anche cinque (!)... in ogni caso si tratta di quel sovrappiù bastardo che non vuole andare via. Si tratta di quei chili che reclamano la residenza d'obbligo perchè acquisita per usucapione!!! 
Io mi sono scoperto buono e, viste le temperature troppo basse, ho raggiunto una pace armata con i miei ospiti indesiderati: loro restano dove stanno fino alla fine di marzo, a  condizione che non si riproducano a mie spese!!!
Quindi fino a fine marzo (quando cambia l'ora) combatterò contro tutto pur di non prendere un chilo in più. Cercherò anzi di perdere qualche chiletto (credici Leo!) e con l'arrivo dell'ora legale (e il ritorno del mio buon umore) inizierò a fare dell'attività fisica e, allora, per incentivarmi a questa pia pratica in futuro racconterò i miei tentativi di dimagrimento...con leggerezza, s'intende!

P.S. Siccome non mi fido dei miei ospiti nel frattempo io la bici non la lascio!

giovedì 17 febbraio 2011

Ma perché?

Continuo a domandarmi quando finirà questa stagione. Sì, il tempo brutto non mi mette di buon umore. Per di più si aggiungono situazioni spiacevoli a lavoro, continuo a comportarmi con un'invariata professionalità, ma resto sempre fregato. A questo punto inizio a essere stanco, si sono stanco di subire lo stesso trattamento di chi agisce sempre con scorrettezza e con l'intento di imbrogliare il prossimo. Non premia fare il lavoratore onesto. Non serve essere rispettoso degli altri facendo di tutto per adempiere ai propri doveri, anche quando quello che fai è esattamente l'opposto di ciò che vorresti fare, anche quando malconcio vai a lavorare per non creare problemi agli altri e quando ti sfoghi per ottenere un miglioramento di tutta la situazione dall'altra parte le tue parole vengono interpretate come un atto di accusa nei confronti dell'intero sistema. Beh, tutto ciò non comporta nessun tipo di vantaggio, è chiaro parlo di benefici ideali, di quelle tutele che dovrebbero essere garantite ai lavoratori seri e professionali e invece niente. Sono io sbagliato? Sono io l'unico che invece di mettersi in malattia si è sputtanato - per le vacanze di Natale - tutte le ferie maturate, restandone senza? 
Boh, credo però che non può esserci una parità di trattamento tra chi è annoverato tra i "bravi" e chi finisce nel calderone dei "dannati". Eppure, mio malgrado, devo prendere atto che è proprio così.
Quando ho compilato il questionario del Censimento dell'Agricoltura, l'addetta mi ha raccontato che il mio caso era stato discusso a livello provinciale con tutti gli altri operatori, perché sono stato l'unico a mettermi a disposizione e l'unico a riconoscere di aver compilato erroneamente il questionario on-line. Immagino le grasse risate, chissà quanti si saranno chiesti il grado della mia coglionaggine!
Quando la Signora me l'ha raccontato sono stato orgoglioso, ho pensato ad Antonio, magari un domani potrebbe essere soddisfatto della mia scrupolosità. 
Oggi, dopo lo scambio di mail tra me e il mio coordinatore, penso che l'essere  leali in questa società contaminata non serve proprio a nulla.
Scusate questo sfogo, ma questa sezione nasce con il chiaro intento di scaricarsi per trovare nuovamente le forze e ricominciare.
E allora scrivendo ho capito che ad Antonio, a tutte le donne e a tutti gli uomini di domani bisogna insegnare, fin da adesso, quanto più possibile il senso civico, il rispetto delle regole e dell'altro, perché solo chi ne è provvisto può contribuire a migliorare questo nostro mondo.
Intanto fuori fa freddo, questo non agevolerà il mio ritorno a casa in bici, ma adesso mi sento alleggerito e questa ritrovata serenità mi farà compagnia lungo il tragitto.

martedì 15 febbraio 2011

Leon e la cena di San Valentino - parte seconda

Ok, qui diventa difficile articolare i pensieri. Stanotte qualcuno deve avermi tirato una bastonata all'altezza del collo e stamane mi sono svegliato con un tremendo mal di testa! Il mio fisico non regge il tasso alcolemico a cui l'ho sottoposto ieri sera.
Procediamo con ordine.
Appena tornato a casa da lavoro, ho avuto meno di un'ora per iniziare a preparare le cose più seccanti: tagliare le zucchine e preparare gli involtini.
Le prime, dopo averle tagliate con la mandolina, le ho lasciate a perdere la loro acqua di vegetazione nel colapasta in attesa della frittura, mentre per gli involtini, ho battuto un po' le fettine di petto di pollo e le ho salate, successivamente ho messo sopra delle fettine di pancetta arrotolata e un tocchetto di formaggio leerdammer. Dopo averli legati con del filo, li ho lasciati nella padella con dell'olio e della cipolla tagliata a fettine e coperti con delle foglie di basilico fresco e rametti di rosmarino.
Al rientro dal nido, con Antoniuccio, ho ripreso la preparazione della cena.

Mi restava da preparare il primo e il dolce. Era proprio quest'ultimo a destare maggiori preoccupazioni in me, infatti devo ammettere che non amo cimentarmi nel ruolo di pasticcere, anzi preferisco che se ne occupi Angelina dei dolciumi. Per questo motivo e ritenendo troppo complicato il dolce suggeritomi da Tina, ho deciso di preparare delle castagnole alla nutella. Chi mi ha fornito la ricetta mi ha assicurato che fare questi dolci era alla portata di Antoniuccio (1 anno)!
Siccome stavo preparando un dolce per due persone, ho dimezzato le dosi, mettendo in una scodella 175 gr di farina tipo 00, 100 gr di ricotta, 1 uovo, un pizzico di sale, 3 cucchiaini di zucchero, mezzo bicchierino di olio di semi e mezzo bicchierino di rum e mezza bustina di panedegliangeli. Ho mescolato il tutto e li ho lasciato riposare l'impasto. Nel frattempo ho messo dell'olio in un pentolino e, quando l'olio ha raggiunto la temperatura, ho versato, aiutandomi con due cucchiaini, delle palline fatte con l'impasto. Dopo averle fatte raffreddare su della carta assorbente, le ho riempite con la nutella.
Subito dopo ho fritto le zucchine e le ho condite, dopo averle fatte scolare dall'olio di frittura, con aceto balsamico e del basilico fresco.
Quando Angelina mi ha detto che stava arrivando a casa ho preparato il primo. In una padella ho versato dell'abbondante olio extra vergine di oliva con uno spicchio di aglio e ho tagliato in due parti otto pomodirini pachino. Dopo averli aggiustati di sale, a fine cottura, ho tolto l'aglio e ho aggiunto delle foglie di basilico.

Scolati i tortelli, li ho mantecati brevemente nella padella dei pachino e li ho sistemati nei piatti con una spolverata di ricotta salata dura.
Ho terminato la cottura degli involtini con del latte che lascia una buona cremina a fine cottura.
La serata è trascorsa molto tranquillamente, sarà stata la serenità di Antoniuccio o l'incessante flusso di vino, il limoncello e il moscato che ha accompagnato tutta la cena.
Ah, per l'occasione, ad Angelina ho regalato una piantina di gerbere arancioni.

lunedì 14 febbraio 2011

Un sabato ciociaro: un giorno a Veroli

Sabato scorso abbiamo trascorso una giornata all'insegna della tranquillità e della serenità!
Sinceramente, avevamo davvero la necessità di staccare dallo stress della capitale e, puntuali come un orologio svizzero, alle 8,30 siamo partiti alla volta della ciociaria. L'occasione è arrivata con l'invito fattoci da Padre Felice per festeggiare il quindicesimo anniversario del suo sacerdozio a Veroli. Devo confessare che per questo motivo avevo immaginato di passare una giornata all'insegna di preghiere, rosari e canti sacri dalle vecchiette della parrocchia. Mi sono dovuto ricredere, all'appuntamento c'era tutta gente allegra e sprintosa e di anziane bigotte nemmeno l'ombra.
Appena arrivati, le donne che avevano già visitato il posto si sono messe all'opera: c'erano dodici persone più Antonio a cui badare, ossia tredici bocche da sfamare e per questo motivo non c'era tempo da perdere!





Noi altri siamo andati in giro per la città con Padre Felice che ci ha mostrato le bellezze del posto. Veroli è davvero una cittadina suggestiva, ci sono tanti scorci affascinanti, peccato che ci sono tante, troppe, salite e scarrozzare Antoniuccio con il passeggino ha messo alla prova la resistenza dei polmoni, dei muscoli e delle articolazioni di un sedentario uomo anziano quale sono! Per evidenti motivi di natura logistica la visita del luogo è stata circoscritta al centro storico.






Al nostro rientro a casa, era tutto pronto: Antipasto con salumi e formaggi locali affettati da Diego. Tagliatelle fatte in casa con sugo di salsicce fatte preventivamente sgrassare, preparato da Teresa. Wanda, che in realtà ci ha fatto da mamma per tutta la giornata, ci ha preparato – compresa la sfoglia – una squisitissima lasagna. Padre Felice ha preso due polli ruspanti e Teresa li ha accompagnati nel forno con delle squisitissime patate. Angelina ha cucinato un polpettone prelibato, mentre Antonella ha preparato dei deliziosi dolcetti e un buonissimo Caffè Borghetti fatto in casa.
Senza volerlo la situazione è sfuggita di mano e le cibarie preparate e portate a Veroli sarebbero bastate per un reggimento di militari provenienti dal fronte dopo una settimana di digiuno forzato, infatti nonostante a tavola eravamo cinque uomini oltre a due ragazzi non siamo riusciti a finire tutto quel bendiddio. Padre Felice ha deciso di portare tutto l'eccesso – che non era stato nemmeno toccato – al convento delle suore benedettine. Devo dire che è stato affascinante passare tutte le cose attraverso la ruota.




Nel pomeriggio Wanda e Angelina hanno ripulito tutta casa e, solo alla fine dell'approfondita risistemazione, abbiamo fatto ritorno a Roma, prima però abbiamo fatto una capatina al forno per portare con noi un po' del famoso pane locale!



Chiunque volesse staccare dalla confusione per rintanarsi in un luogo ameno e, a quanto ci hanno raccontato, ideale per sfuggire alle afose giornate estive non può non visitare Veroli, un luogo davvero splendido.

venerdì 11 febbraio 2011

A volte ancora mi stupisco!

Oggi ho fatto vacanza da lavoro, sono stato in permesso sindacale. All'ordine del giorno c'era la creazione di un meccanismo in grado di disincentivare le malattie brevi - quelle di tre giorni che ammazzano le Aziende - attraverso buoni pasto e di premi produzione. Con l'altra collega cercavamo di quantificare l'ammontare delle due agevolazioni, affinchè si potesse parlare effettivamente di incentivo alla presenza. Dopo molti calcoli stavamo convenendo che la cifra annuale  del premio di produzione che poteva essere vista come un reale incoraggiamento alla presenza era intorno alle 200 euro, dato che i calcoli fatti ci portavano a circa 90 €. Per capire fino a che cifra potevamo spingerci, ho chiesto ad un lavoratore esterno alla nostra Azienda a quanto ammontava il premio di produzione annuale che percepiva dalla sua Ditta. La sua risposta è statala seguente: "Noi prendiamo la bellezza di 70 euro all'anno". In tutta sincerità questa risposta mi  ha riportato con i piedi a terra, ha ridimensionato  il mio mondo, ho capito che forse le richieste  dei miei colleghi (sigh!) dovrebbero essere fatte con una maggiore serietà e che, forse, noi rappresenti sindacali dovremmo portare al tavolo delle trattative solo  rivendicazioni serie lasciando che le loro paradossali richieste trovino il giusto posto nell'etere.
Con l'Azienda precedente ero riuscito a strappare un premio di produzione di oltre 22€ mensili (circa 265€ annui) e i miei detrattori dicevano che rifiutavano l'elemosina! Per fortuna in giro si trovano ancora lavoratori seri!

giovedì 10 febbraio 2011

Sole e freddo...uffa!

Da un po' di giorni qua a Roma ci sono delle belle giornata di sole, ma porca miseria fa un freddo assurdo. Forse sono io l'unico ad avvertirlo? Forse se abbandonassi la mia bici le cose andrebbero meglio? Boh, fatto sta che adesso c'è il sole e per nessun motivo al mondo rinuncio alla mia bici! Posso permettermi di dire a tutte le macchine il mio personale fanculo, perchè inquinano troppo(!!!) e i miei polmoni fanno fatica a resistere a tutte le puzzacce della città. Voglio anche estendere il mio invito allo sfanculamento a tutti i pedoni che ti guardano con sguardi di odio, perchè vedono in te la minaccia per la loro incolumità: che cavolo vuoi da me se non ci sono delle piste ciclabili e se vado in mezzo alla strada rischio di ritrovarmi in ospedale senza volerlo?!? Anzi, diamine, inizia a camminare su un cavolo di lato del marciapiede, alza quei cazzo di occhi e guardami così posso capire da che parte vai e posso scansarti senza problemi!
Grazie al cielo è tornato il sole, le giornate si stanno allungando e io finalmente mi sento rinascere. Possiamo stare un po' di più in giro con Antonio che impazzisce con i giochi del parco sotto casa! Figuriamoci da fine marzo con l'ora legale come sarò pimpante!

Leon e la cena di San Valentino: un cuore di...

Direi di partire subito da un assunto fondamentale: nessun cibo è afrodisiaco! 
Qualcuno dissentirà, ma è scientificamente provato, bisogna capacitarsene! 
In fin dei conti poi c'è bisogno di ostriche, champagne, fragole o altro per dar vita ad una intensa notte di passione?

Per Angelina preparerò una cena leggera, semplice e ogni piatto conterrà un cuore di... 
Per il primo ho pensato a dei Tortelli - con un cuore di porcini - con  un sughetto fresco di pomodorini. Credo che un primo piatto più semplice di questo non potevo pensarlo, infatti è necessario comprare dei tortelli ai funghi porcini al negozio di pasta fresca (lo so che dovrei farli io, ma come faccio con Antonio? Se capitava di domenica li facevo!), uno spicchio d'aglio, olio extra vergine d'oliva, pomodorini pachino, sale e, confidando nella fortuna, del basilico fresco per abbellire il piatto.
Il secondo sarà necessariamente un po' più elaborato: involtini di petto di pollo con un cuore di formaggio. Anche in questo caso si tratta di un piatto molto semplice, bisogna comprare delle fettine di petto di pollo, della pancetta arrotolata, un pezzo di fontina, del latte, un po' di sale e della noce moscata. 
Al secondo affincherò un contorno di zucchine alla scapece, anch'esso molto semplice da fare; saranno necessarie (è evidente!) delle zucchine, dell'olio extra vergine d'oliva e dell'aceto balsamico.
Per il dessert e per il vino devo affidarmi a Tina e a Giacomo, lei è una maestra nella preparazione di dolci e lui, suo marito, è un esperto di vini, non a caso hanno una vineria! Cari consigliatemi un buon vinello e tu Tina descrivimi uno dei tuoi dolci ma che abbia un cuore di... 
E voi altri per questo San Valentino cosa organizzerete per i vostri innamorati?