mercoledì 30 marzo 2011

Fuori vena...

Perché non mi capita mai di essere dalla parte giusta? Perché non succede che un giorno mi sveglio ed ho notizia che qualcosa è cambiata? Perché devo essere io l'unico ad essere rimasto in questo pantano putrido formato di inettitudine, incompetenza, prepotenza e arroganza? Lo so che nulla cambia a prescindere dalla mia accettazione o meno dello stato di cose, ma ne sono stanco. Succede che in giorni come questo, ti si accavallano mille emozioni/situazioni spiacevoli e alla fine, all'improvviso, inizia anche a piovere.
Mi sono sempre fatto coraggio dicendomi che mi sarebbe bastata la salute, che in fin dei conti ho una bella famiglia e che se qualcosa in cui spero non arriva fa niente. Oggi mi sono rotto, sono letteralmente a pezzi, mi viene da chiedere: "Perché gli altri hanno tutto e io devo sempre rinunciare a qualcosa?" Lungi da me il provare invidia per i vantaggi e i privilegi concessi ad altri, ma permettetemi di dire: "Machecazzo!".
Possibile che quando arriva il mio turno è sempre finito  tutto (soldi, possibilità, occasioni ecc. ecc.)? Ho imparato a scontrarmi contro i muri che puntualmente mi si sono creati lungo il percorso della mia vita e ho imparato  dolorosamente ad accettare tutte le contrarietà che mi si sono presentate innanzi. 
Forse Dio vuole mettere alla prova la mia fiducia in Lui, mi dimostrerà che quanto sto dicendo in realtà non è come sembra. Me lo auguro, in effetti se devo interpretare il tempo - quello meteorologico - una ventina di minuti fa, il cielo si è completamente oscurato di nubi (proprio come il mio animo), è iniziato a piovere abbondantemente con tanto di tuoni e adesso è tornato a splendere il sole.
Spero che ritorni presto il sereno anche nel mio animo e che una volta tanto ci sia, anche per me, un "inoltre" in aggiunta alle mie fortune!

lunedì 28 marzo 2011

Bentornata ora legale

A casa mia da sabato non si parla di altro. In verità, già da venerdì andavo decantando gli effetti benefici che il nuovo orario avrebbero apportato alla mia psiche (beh, in effetti fare un post del genere denota una psiche provata...dall'ora solare). Non voglio nemmeno pensare al 30 ottobre quando ci sarà il passaggio al solare, fosse per me io terrei l'ora legale 365 giorni l'anno. Angelina, dal canto suo, continuava a dirmi che lei odia l'ora legale perché le dà un senso di relax e di vacanza che non si conciliano con il ritmi lavorativi che tengono ancora ben lontane le meritate ferie. Io, invece, dissentivo e lo faccio tuttora, perché volete mettere la gioia di ritornare a casa che c'è ancora il sole che sta tramontando e, Antoniuccio permettendo, avere la possibilità di andare a farsi una passeggiata? Per me ora legale fa rima con sole, primavera, estate, vacanze, gelato, vestiti leggeri, bicicletta,  insomma solo ed esclusivamente con pensieri positivi! Per questo motivo oggi ho un motivo in più per essere più allegro.

P.S. Buon Dio puoi evitare di far piovere? Grazie!

venerdì 25 marzo 2011

Giovedì, gnocchi tricolori e non di Nonna Lina

Nel precedente post, quello del menù tricolore, scrivevo che avrei spiegato come fare gli gnocchi; ecco qui come fare. In questo caso è stata Nonna Lina a farli per noi!
La ricetta è per sei persone.
Prendiamo 1 kg di patate, quelle a pasta bianca sarebbero da preferire per gli gnocchi, le mettiamo a bollire con tutte le bucce.
Una volta cotte, bisogna liberarle dalla buccia. Il procedimento è così fatto per evitare che l'amido finisca tutto nell'acqua.
Schiacciare le patate utilizzando l'apposito attrezzo. Personalmente ritengo inutile passare due volte le patate nello schiacciapatate.



All'apice della montagnola di patate, che nel frattempo si sono raffreddate, creare un buco e versare all'interno poca farina 00, per poca intendo circa 50 gr, anche se bisogna vedere quanta ne viene assorbita dalle patate, e un uovo.
Ricordate che, sebbene sia più difficile da lavorare, più il composto finale è morbido, più sono gustosi e digeribili gli gnocchi. 
Lavoriamo incorporando il tutto e, successivamente, cospargiamo il composto con un'abbondante cucchiaiata di formaggio grattugiato e  un pizzico di sale e continuiamo ad amalgamare.
Se vogliamo colorare i nostri gnocchi, come abbiamo fatto noi per i 150 anni dell'unità d'Italia, possiamo dividere il nostro composto in tre parti, in una aggiungiamo un po' di spinaci tritati, in un'altra mettiamo del concentrato di pomodoro e la terza parte la lasciamo così com'è. E' chiaro che poi possiamo colorare gli gnocchi come vogliamo usando zucca, nero di seppia e via dicendo.

Lasciamo riposare un po' il tutto e magari ne approfittiamo per fare un buon ragù con della carne trita con cui condire i nostri gnocchi.
Trascorsa una mezz'oretta, iniziamo a fare gli gnocchi. Facciamo dei cordoni che tagliamo a tocchetti, nel nostro caso non abbiamo usato nè la forchetta e nè quell'attrezzo apposito per fare le righe sullo gnocco, perché l'impasto era talmente morbido che nemmeno valeva la pena perderci del tempo.
Fatti tutti gli gnocchi, li lasciamo riposare giusto il tempo che viene a bollire l'acqua già salata che avremo messo in una pentola molto capiente.
Al momento giusto versiamo gli gnocchi aiutandoci con una paletta per evitare che si attacchino tutti.
Una volta che  ritornano a galla, si possono raccogliere con una schiumarola versandoli direttamente nei piatti di portata, al fine di evitare troppi spostamenti che potrebbero ridurre in poltiglia i nostri gnocchi. Aggiungiamo il ragù e del formaggio e ci gustiamo questi ottimi gnocchi fatti da Nonna Lina.

Buon appetito!

giovedì 24 marzo 2011

Limoncello fatto da noi!

Ricevuta in regalo una bustona di limoni biologici, abbiamo pensato di fare dell'ottimo limoncello.
Ecco come fare per gustarne di quello buono fatto in casa.
Noi abbiamo raddoppiato le dosi avendo tanti limoni a disposizione, ma voglio specificare che i tempi restano gli stessi.


Dopo aver pulito bene le bucce di 2 chili di limoni, bisogna sbucciarle sottilmente, avendo cura di evitare di asportare la parte bianca del limone che potrebbe rendere il limoncello amarognolo. 
Noi ci siamo aiutati con il pelapatate.
Le bucce vanno messe in 2 litri di alcool a macerare per otto giorni in un luogo asciutto e buio.
Trascorsi gli otto giorni, in una casseruola vanno inseriti 1,4 Kg di zucchero con una quantità d'acqua pari a 6 bicchieri da vino lasciando bollire il tutto  per 10 minuti.
Quando questa miscela è ben raffreddata, bisogna unirvi l'alcool con le bucce di limone aiutandosi con un colino per evitare eventuali cadute di bucce. Procedere all'imbottigliamento.

Ed ecco a voi il risultato finale

Lasceremo riposare il limoncello per un mesetto conservando le bottiglie in un luogo asciutto e al buio. Consiglio, inoltre, prima della degustazione di filtrare nuovamente il liquore servendosi di una garza inserita in un imbuto.

mercoledì 23 marzo 2011

La festa del Papà: da Roma a Trevignano romano

Anche questo post è in ritardo...
Sabato 19, giorno della festa di San Giuseppe e giorno effettivo della Festa del Papà, siamo andati a pranzo da Zia Letizia. Abbiamo scelto questa meta perchè la sua parroccchia è dedicata proprio al Patrono Universale della Chiesa. Siamo andati in chiesa e lì Antoniuccio ha fatto un chiasso clamoroso, tanto che le vecchie riccone del quartiere bene di Zia Leti, ci guardavano lanciandoci occhiate di disprezzo. Io in verità non mi preoccupo mai di queste bigotte  imbellettate perché in fin dei conti è stato Gesù a dire: "Lasciate che i bambini vengano a me"!
Dopo un pranzo luculliano siamo andati a vedere la processione con tanto di banda della gendarmeria vaticana (l'ho detto che è un quartiere per bene!) e di carabinieri a cavallo.




Tornati a casa ho scartato il mio regalo fattomi da Antoniuccio.

 
Il giorno seguente siamo andati a Trevignano romano. 
Angelina ha organizzato una giornata di relax sul lago di Bracciano

 








con annessa passeggiata per i vicoli, davvero caratteristici, del borgo del paese











anche la chiesetta è molto interessante, l'affresco dell'altare che rappresenta la Dormitio Virginis e l'Assunzione della Vergine è veramente notevole. Peccato che non c'era proprio nessuno a cui chiedere informazioni e, per giunta, l'insegna esterna sulla facciata della chiesa era così rovinata da non riuscire a leggere l'autore di quest'opera, secondo me doveva esserci "qualcosa" che richiamava Raffaello, infatti da altre fonti ho scoperto che l'opera è attribuita a Pelligrino da Modena proprio della scuola di Raffaello.
Antoniuccio sembra aver gradito la gita, si è proprio divertito,
Antoniuccio esaltato sull'altalena




Dopo un giro, immancabile per Angelina al mercatino siamo andati a pranzo in un ristorante sul lungolago.
 
Dopo un abbondante pranzo a base di pesce, da segnalare il buon persico alla piastra, e un buon caffè siamo ripartiti alla volta di Roma.
Grazie ad Angelina e Antoniuccio per questo bel regalo e per questa bellissima giornata trascorsa insieme.

martedì 22 marzo 2011

150° - Menù Tricolore

Sono consapevole di essere in ritardo, ma ho avuto un po' di impegni per questo fine settimana appena trascorso.
Andiamo con ordine.
Giovedì, per la festa del 150° anniversario dell'Unità d'Italia, complice una pioggia intermittente e la febbre di Antoniuccio, non siamo usciti, la nostra festa è stata "indoor". Abbiamo messo sul balcone di casa la bandiera italiana e abbiamo cucinato un menù tutto tricolore.

Grazie alla presenza di Nonna Lina, abbiamo mangiato gnocchi tricolori al ragù. Effettivamente i piatti erano abbondanti. Saranno felici coloro che hanno avuto da ridire sulla pochezza (finta) dei piatti di San Valentino. Posterò nei prossimi giorni la ricetta degli gnocchi nella sezione Cucina.
A seguire, abbiamo mangiato dei bocconcini di pollo, con peperoni e zucchine. Devo dire che una volta cucinato il tutto, il tricolore non era proprio evidente...

ma il contorno, che era anch'esso un inno alla nostra bandiera con cetrioli, zucchine, finocchi e pomodorini, ha ridato la giusta tonalità.

La frutta, al pari delle altre pietanze, ha richiamato i colori italici.
Voglio concludere questo post inserendo un documento storico, o meglio quello che sarà un documento. Il 17 marzo del 2061 Antoniuccio potrà mostrare ai suoi figli, cinquanta anni prima come festeggiò l'Unità del nostro Paese.

 
Ancora tanti auguri a tutti!

mercoledì 16 marzo 2011

150° anniversario dell'unità d'Italia

Sventurato quel popolo che ha bisogno di eroi. 
Noi di eroi ne abbiamo avuti tanti e non solo negli ultimi 150 anni, ora non so quantificarli ma di certo non possiamo rientrare nella schiera degli sventurati (magari questo bastasse!!!). 
Voglio rivolgermi a chi ricerca l'eroicità ad ogni costo e, conseguentemente, a quegli sventurati.
Penso alle nuove generazioni, a quelle ragazze e ragazzi cresciuti cibandosi solo degli "eroi" dei grandifratelli o di quelli dell'isoledeifamosi e avendo come modelli di riferimento gli "eroi" di uominiedonne. Penso a quegli adolescenti che vedono nell'idiota "Trota" Bossi (cito solo lui perché la lista diventa troppo lunga) l'"eroe" che senza sudare sui libri, prendendo a stento un diploma, diventa un consigliere regionale. 
Io credo che l'Italia oggi non ha bisogno di eroi, necessita solo di persone normali in grado di rispettare le regole. Abbisogna di una classe dirigente - e parlo in generale - in grado di essere di esempio a tutti, capace di dimostrare che l'onestà e la legalità sono un valore a cui ispirarsi e non un ostacolo per la propria libertà. 
Se non sarà così, che ne sarà della nostra povera Italia? 
Sono persuaso che questo sudiciume prima o poi ritornerà nel posto che occupa nelle società  normali... nella cloaca.
Allo stesso tempo, però, credo si sia sempre in tempo per ampliare la schiera degli antieroi ed è proprio a uno di questi che voglio dedicare il post che celebra il 150° anniversario dell'unità d'Italia. 
Bossi Umberto, ministro della Repubblica Italiana, padre del genio sopracitato. Quello che offende Roma ladrona e dalla stessa prende il suo lauto stipendio. Quello che non condanna il lascivo Berlusconi perché quando gli è preso il colpo che l'ha ridotto in quello stato, stava a letto con Luisa Corna. Quello che ha giurato sulla Costituzione italiana e non vuole istituire i festeggiarmenti per il 150° anniversario della sua unità. Ecco, grazie a questo antieroe, si è svegliato in me il desiderio di celebrare questa importante ricorrenza della nostra storia. Come si dice, non tutti i mali...
Allora, tempo permettendo, spero di andare in giro con la bandierina tricolore da far sventolare ad Antoniuccio affinché senta con orgoglio di appartene a quella parte sana del nostro paese, a quella a cui io mi onoro di appartenere.
Siccome ogni festa prevede un regalo, io in fondo ho "linkato" il mio!
Buon 150° anniversario dell'unità d'Italia a tutti!  

venerdì 11 marzo 2011

E dopo una bella bevuta...

Da quando Antoniuccio va al nido, ha fatto mille progressi, non per essere sempre il solito esagerato (o esaltato, come amorevolmente Angelina mi appella) ma credo sia il bimbo, tra quelli della sua sezione, che ha "detto" più parole sarà per via di un'innata loquacità oppure non aveva alternativa dati i due genitori logorroici che si ritrova. Sento sempre nelle orecchie i suoi "Mamma" - che dice riempiendosi la bocca -"Pappa" - ogni commento qui è superfluo - "Papà" - la sua prima parola, tiè! -  "Ecchi" - per dire eccolo o eccola - "Pappe" - l'ultima imparata, ossia scarpe - e tanti altri suoni. Abbiamo fatto mille tentativi per insegnargli a gattonare, ma dopo poche settimane di nido ha imparato facendolo, oltremodo, con una velocità strabiliante. Qui ha imparato, per dirne una su tutte, a dormire da solo nel suo lettino. Per noi si è trattata di un'esperienza positiva, un'esperienza da fare e magari da rifare, (Angi dissente su questo punto, ma tutti sappiamo che le vie del Signore sono infinite...), però c'è un piccolo neo, una cosa non proprio piacevole che abbiamo notato.
Antonio, che fino a qualche mese fa si divertiva a giocare con l'acqua piuttosto che berla, ha da poco iniziato a farsi delle lunghe bevute, ma ha preso a concludere i suoi rifornimenti da cammello con un sonoro: "Aaaaaaaaaaaa!", corredato di un sorrisone compiaciuto nei nostri confronti. Escludiamo che Arianna, la sua educatrice, abbia insegnato una simile cosa, è evidente che se lo siano insegnato/imparato (?) vicendevolmente tra di loro; insomma questi birbanti si divertono proprio con poco!
Allora ho pensato di raccontare questo insignificante episodio, ma di farlo rientrare sotto l'etichetta "Buone maniere", perchè è evidente che quel suono deve essere evitato! 
L'unica deroga ammessa, sigh, è solo per Antonio e i suoi coetanei, a tutti gli altri l'invito di... bere con moderazione!

mercoledì 9 marzo 2011

Carnevale al nido e stop!

Con questo post, concludo la parentesi carnevalesca. 
Quest'anno ci sono un po' di festività che si accavallano, infatti ieri oltre alla festa delle donne è stato anche martedì grasso (non parliamo della coincidenza della Pasquetta  con il 25 aprile).
Antoniuccio ieri mattina si è svegliato presto, ha soltanto 15 mesi ma è già  un ometto! Dopo la colazione, con il suo consueto sorrisone, andava continuamente vicino al vestito da Moschettiere, lo mostrava anche alla Nonna come se avesse voluto dirle che l'avrebbe indossato di nuovo, come se avesse saputo - poi - che al Nido avrebbero festeggiato il Carnevale. 
Giunti al Nido, era talmente ilare ed entusiasta di essere arrivato dai suoi amichetti, che non ha nemmeno salutato la sua Mamma (che doveva correre a scuola dai suoi bimbi).
Noi, per evidenti motivi, non c'eravamo, ma la festa è andata più o meno così...


















Vorrei tornare indietro a quegli anni per avere la loro spensierata allegria, anche se Antoniuccio quotidianamente me ne fornisce una buona dose!
Ah, buon mercoledì delle ceneri!