domenica 16 novembre 2014

Le soddisfazioni arrivano

La settimana scorsa ho concluso le presentazioni e venerdì ho iniziato a parlare dell'avvento.

Mercoledì e giovedì sono stato presente nella stessa scuola, quella con più sezioni.
Purtroppo ho incontrato, anzi mi sono scontrato con la maestra atea. Credevo fosse una figura mitologica descritta negativamente dagli altri insegnanti di religione, invece è anche peggio. Dapprima lo scontro, relativo alla collocazione oraria della mia lezione, mi ha avvilito, le parole che mi sono state rivolte tentavano di sminuire le mie capacità, ma poi ho avuto il conforto della Coordinatrice della scuola e alcune colleghe mi hanno mostrato la loro solidarietà. 
Stamattina, ricordando le beatitudini, mi sono sentito sollevato per l'accaduto!

Venendo alla parte più interessante del mio lavoro, posso affermare che ho concluso la conoscenza di tutti i bambini, ma devo ammettere che è davvero difficile ricordare i nomi di 300 bambini. Per fortuna ogni bambino è paziente e mi ricorda il proprio nome con molta sopportazione.
In ben due classi per la questione della gestione dell'orario, non sono riuscito a far colorare la copertina, ma l'anno è lungo e il tempo per farla colorare lo troverò.

Dopo una settimana di "Se sei felice tu lo sai..." che ormai mi aveva nauseato, venerdì ho finalmente iniziato un nuovo argomento: l'avvento.
In una classe non ho potuto fare lezione perché erano presenti solo sei bambini, qui recupererò facendo una doppia lezione e mettendomi al passo con le altre sezioni.

Ho iniziato la lezione dicendo che mentre arrivavo a scuola avevo incontrato per strada dei signori che mettevano delle decorazioni e delle illuminazioni natalizie davanti ad alcuni negozi. Ho chiesto ai bambini se loro sapessero il motivo, se sapevano per quale festa addobbavano la città. Quelli più svegli hanno risposto con enfasi che era per l'arrivo del Natale, gli altri si sono aggregati avendo visto che io annuivo per la risposta giusta, o meglio evidenziavo la risposta che mi serviva per proseguire il mio discorso.
Ho iniziato così a parlare della bellezza dell'attesa di una cosa bella raccontando di aver incontrato un bambino di un'altra scuola, tale Costantino (evento chiaramente inventato) che mi aveva detto che per il suo compleanno aveva chiesto ai genitori per regalo il tablet di carotina (ringrazio Antonio mio figlio che con le sue richieste mi fa capire quali sono i giocattoli più in voga tra i bambini) e aspettava fiducioso di ritornare a casa nella speranza di non restare deluso. Nel mio racconto sottolineavo quanto fosse emozionato e pieno di gioia per questa attesa il piccolo Costantino.
Qui scattava il paragone della stessa gioia ed emozione che aveva provato Maria quando aspettava Gesù.
Devo evidenziare che, durante il circle time, quando ho chiesto ai bambini a Natale chi aspettiamo, al 100% la risposta è stata una: Babbo Natale.
C'è da ricentrare il discorso! Ho dovuto lavorare molto per far uscire il nome di Gesù.
Ho continuato la lezione spiegando l'Annunciazione e dopo averla ripetuta più volte e aver lasciato spazio ai bambini per eventuali domande siamo passati alla drammatizzazione di quanto raccontato.
Ho chiesto ai bambini che volevano recitare di avvicinarsi a me e a coloro che non volevano farlo ho chiesto di restare seduto interpretando il ruolo degli spettatori. Alla fine ho fatto indossare delle ali ai bambini che impersonavano gli angeli e Gabriele, dei veli celesti alle bambine che impersonavano delle donne e Maria e ad altri ho dato delle foglie, questi ultimi erano gli alberi del giardino di Maria.
La recita è stata veloce, ma ognuno di loro ha interpretato il suo ruolo con serietà e professionalità degna di una nomination agli Oscar!
Infine ognuno di loro ha disegnato liberamente ciò che nella "lezione"/drammatizzazione l'aveva colpito di più.

La Tutor mi ha detto che dopo un po' non ne potrò fare più a meno di questo lavoro. In realtà già adesso non so starci senza! 

Di seguito inserisco le foto del materiale che ho utilizzato per la drammatizzazione.