Dopo quello che sarebbe dovuto essere il primo giorno di lavoro, ma che il Prefetto ha trasformato in un giorno di ferie forzato tenendo le scuole chiuse a causa del maltempo, ieri - 7 novembre - siamo partiti senza indugi!
Come al solito, sono arrivato con anticipo alla prima scuola. Qui c'era la maestra di sostegno che faceva l'accoglienza dei bambini, la quale ha omesso di dirmi che dovevo firmare il registro delle presenze essendo troppo presa a parlare con una mamma e in seguito troppo interessata a farmi il terzo grado impicciandosi della mia vita privata. Io, d'altro canto, ero troppo preso a fare la mia prima timbratura senza fare errori per chiedere dell'eventualità di una firma.
Nei giorni precedenti, mi ero domandato da dove potessi iniziare per rompere il ghiaccio con i bambini. Consapevole che il feeling deve essere in qualche modo immediato, dovevo creare quell'empatia d'impatto affinché si creasse quel varco che mi permettesse di stabilire una relazione con loro.
Sono esperto in relazioni con cinquenni, ma il rapporto stabile con un figlio non è paragonabile al rapporto che dovevo creare quasi istantaneamente con quei piccoli sconosciuti.
Il mio programma prevedeva una lezione di presentazione.
Per creare un clima più intimo ho messo le sedie in cerchio e ci siamo seduti. Ho iniziato a presentarmi e chiedevo se qualcuno sapesse di cosa parlava il maestro di religione. A questa domanda, nelle tre sezioni, ho sentito risposte serie e quasi scientifiche come quella di Giorgio C. che ha affermato che il maestro parla di Gesù che è nato per la nostra salvezza, a risposte quasi esilaranti come quella di Francesco (che mi ha detto che potevo anche chiamarlo Francesco Totti) che ha dichiarato che Gesù è morto sui chiodi!
Non posso non ricordare l'esuberanza di Fabio Massimo quando gli ho detto che era bravissimo: aveva affermato che il maestro parla di Dio, di S. Francesco e di S. Giuseppe.
A questo punto mi serviva conoscere i loro nomi e allora ho utilizzato la canzone "Se sei felice tu lo sai...": ogni bambino che chiamavo veniva al centro del cerchio e faceva ciò che gli/le cantavo di fare. Posso rilevare con stupore che quando ho cantato di abbracciare un amico, in tutte e tre le sezioni i bimbi hanno abbracciato me. (Sono un papà troppo anziano per non emozionarmi di fronte a queste situazioni!)
Qui devo ammettere che nella terza sezione, complice la maestra che entrava ed usciva dalla classe e i bimbi troppo esuberanti, non ho potuto concludere il canto di presentazione con tutti i bambini; infatti Riccardo di quattro anni e mezzo affermava che Giacomo era piccolo, quest'ultimo - dall'alto dei suoi 4 anni - si mostrava offeso e manifestava il suo disappunto piangendo. A questo punto ho detto a Riccardo che aveva solo due possibilità: o smettere di offendere, fare la pace e tornare a giocare insieme a Giacomo o scegliere di continuare con quell'offesa, ma a quel punto Giacomo poteva chiamare Riccardo anziano e in quanto tale non avrebbe potuto più giocare perché agli anziani spetta il ruolo di controllo dei più piccoli. Il "grande" Riccardo non ci ha pensato più di tanto e, davanti agli amici testimoni, ha affermato di voler giocare rinunciando alle sue offese.
La prima lezione si è conclusa con la colorazione delle copertine che di seguito ho inserito (purtroppo sono un po' scure).
Il primo disegno era per i treenni, il secondo per quelli di 4 anni e la terza immagine era per loro dell'ultimo anno.
Le immagini che ho scelto mi hanno ispirato gioia e serenità. Ognuno dei bimbi ha colorato quella che sarà la copertina che raccoglierà i lavori che faremo durante tutto l'anno.
Devo dire che alcuni risultati sono stati strabilianti, altri non hanno saputo contenere il loro estro artistico... all'interno dei bordi!
Bravissimo è stato Stefano, un bambino affetto da autismo che in poco tempo ha colorato, con l'aiuto del suo assistente, la copertina assegnatagli recuperando il tempo di assenza dalla classe perché impegnato nella terapia settimanale.
P.s. Lo so che chi si vanta da solo..., ma alla fine della lezione, quando stavo uscendo, è entrata la maestra di un'altra sezione e ha chiesto ai bambini come fosse il nuovo maestro di religione e se Francescototti ha gridato "superbravissimo", Tommaso ha esclamato: "é bellissimo!"
Ora tralasciando che magari Tommaso fosse particolarmente stanco per il lavoro egregiamente svolto, Francescototti mi ha proprio riempito d'orgoglio!